lunedì 31 maggio 2010

giovedì 27 maggio 2010

venerdì 21 maggio 2010

Pescheria, Catania


Sotto i tendoni coloratissimi i pesci spada urlano ad ogni passante dicendo: Svegliati! Imbracciami! Combatti! Ma nessuno vuole sangue fuori dagli schermi televisivi. Nessuno vuole sangue giusto. Nessuno vuole qualcosa di diverso da Cogne o Garlasco. Vogliamo qualcosa che ci faccia arrabbiare senza fatica, dicono. Vogliamo ciò che ci vendono porta a porta, dicono. Ok.
E dormono ad occhi aperti davanti alla tivù. Oppure sognano di andarci. Oppure fanno entrambe le cose, a volte persino contemporaneamente. Un multitasking mediatico. C’è chi le vuole così bene da chiamarla con un simpatico nomignolo: tele. Sto davanti alla tele, hai visto stamattina la tele, l’hanno detto alla tele, c’è quel bonazzo alla tele. Anche io subisco il potere della tele. La tele mi ha sempre messo strane idee in testa. La tele mi devia i pensieri verso la distruzione. Quella del vicino di casa ad esempio, che vedo dardeggiare fluorescente e sbraitare a tutto volume dalla finestra di fronte alla mia, mi ispira sentimenti di esplosione; mi devo sempre contenere dall’afferrare la pistola dal cassetto e dal puntarla contro la sua tele per farla saltare in aria come un animale elettrico. Purtroppo l’ispirazione parte sempre dal prendere la pistola dal cassetto e mai dal mettere una pistola nel cassetto, così tutte le volte che cerco una pistola non ne trovo mai una a portata di mano. Io vado per pulsioni immediate, il mio cervello è troppo pigro e troppo ingordo per agire per premeditazione. Mi viene un incontenibile desiderio di andare nel salotto del vicino scavalcando dalla finestra, di afferrare la tele senza nemmeno spegnerla né dire una sola parola, mettermela sottobraccio, andarmene, sentire il rimbalzo risucchiante del cavo che mi sono scordata di staccare, staccarlo, raccogliere il telecomando che nel frattempo è caduto, e andarmene.

lunedì 17 maggio 2010

giovedì 6 maggio 2010

domenica 2 maggio 2010